Rita Levi Montalcini (Nobel Medicina 1986)

(Torino, 1909 – Roma, 2012)

Nobel per la Medicina nel 1986. Per la scoperta dei “fattori di crescita” del sistema nervoso.

 

Rita Levi Montalcini è una biologa italiana. Laureatasi in medicina a Torino (avendo per compagni E. Lusting, S.E. Luria e R. Dulbecco, questi ultimi due premi Nobel), si specializzò in neuropsichiatria e, dopo una breve pausa di studi in Belgio, tornò a Torino per fare da assistente “prima e unica” al grande istologo G. Levi, epurato anch’egli ufficialmente dalle leggi fasciste che proibivano agli ebrei la libera professione. Durante l’occupazione nazista, sotto falso nome, divenne esperta nel falsificare i documenti a favore di molti partigiani costretti alla fuga ma, contemporaneamente, approfondì gli studi relativi all’ablazione e all’innesto di arti sullo sviluppo del sistema nervoso nell’embrione di pollo: lo scopo era quello di determinare i fattori intrinseci ed estrinseci che influenzavano la differenziazione dei centri nervosi. Dopo la guerra, venne chiamata negli Stati Uniti da V. Hamburger (un esiliato tedesco scappato dalla Germania nazista). Questi le segnalò il lavoro di un suo allievo, R. Buecher, il quale aveva scoperto che un tumore di un topo rilasciava una sostanza sconosciuta, capace di sollecitare la crescita di fibre nervose sensitive. Decisa a dedicarsi a quel tipo di ricerche, si trasferì all’Istituto di Biofisica di Rio de Janeiro, diretto da C. Chagas. Dopo qualche tempo, con un’idea risolutiva, la Montalcini sperimentò un metodo di coltura in vitro efficace per individuare e isolare la sostanza misteriosa. Su questa linea di ricerca si buttò con tutta la passione della grande scienziata insieme a S. Cohen, e scoprì che si trattava di una sostanza proteica che era presente anche nel veleno di serpente e nella saliva dei topi. Fu proprio dalle ghiandole salivari di questo animale che potè isolare e purificare notevoli quantità di questa sostanza che sperimentò su topolini neonati, scoprendo che provocava un enorme aumento dei gangli sensitivi e simpatici. Questa sostanza fu battezzata Nerve Growth Factor, fattore di accrescimento delle fibre nervose (NGF). Si scoprì più tardi che detta sostanza non aveva solo un’azione sul sistema nervoso periferico, ma anche su quello centrale, e si prevede che in futuro potrà essere utilizzata per la cura di alcune malattie degenerative del sistema nervoso, quali il morbo di Alzheimer e quello di Parkinson oppure per riparare i danni di lesioni al sistema nervoso periferico provocati da violenti traumi. L’ammontare del premio, circa 400 milioni di lire italiane, è stato devoluto in beneficenza a favore di persone bisognose. Tra i molti suoi libri, soprattutto saggi scientifici tradotti in moltissime lingue, si raccomanda la lettura di Elogio dell’imperfezione.

Il premio è stato diviso con Stanley Cohen.

Tratto da I Premi Nobel. La vita, le scoperte e i successi dei premiati in fisica, chimica, medicina, letteratura, pace, economia, dal 1901 al 2016, BookTime, Milano, 2016.

 

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Demis Valle
Artista, barman, creativo, designer, poeta.

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